Padre Luigi Amigó y Ferrer, è stato senza dubbio un uomo colmo di Spirito Santo. Tra le tante caratteristiche che lo dimostrano, ne evidenziamo alcune:
La sua infanzia e gioventú, segnate dalla sofferenza, lasciarono in lui il “segno” della misericordia di Dio e dell’importanza di “uscire” da se stesso per vedere i bisogni degli altri.
Fu un uomo di preghiera e sempre “sospeso dalla mano di Dio”, che confidò nella Divina Provvidenza; si mostrava grato per tutto e seppe vedere il compiersi della volontà del Signore nella sua vita.
Fu un uomo affettuoso, prossimo agli altri e sereno; aveva il senso dell'umore, una grande fortezza d’animo e una sensibilità insolita che lo portava a rispettare, apprezzare e valorizzare profondamente gli altri.
Fu un uomo che guardò e ascoltò la realtà, se ne lasciò coinvolgere e seppe discerne il modo migliore per rispondere creativamente ai bisogni ed ai segni dei tempi, desiderando sempre che ciò fosse “per la maggior gloria di Dio”, che è il bene della persona.
Fu un uomo appassionato, misericordioso e compassionevole di fronte alla sofferenza, alla morte, all'impotenza... fu deciso e coraggioso, ebbe visione di futuro e guardò sempre in avanti, sorretto dalla fiducia di aver donato la sua vita al Signore e al servizio dei più deboli.
Fu un uomo capace di appasionare e contagiare gli altri alla sequela di Gesù.
Fu un uomo che seppe perdonare e vivere la pace come segni di una vita evangelica e francescana.
Luigi Amigó fu un cappuccino obbediente ma energico e un religioso semplice che visse la minorità e la fraternità; come fondatore, fu un padre amorevole per le sue due congregazioni e come vescovo fu un pastore vigile e dedito alle diocesi a lui affidate, fino alla fine dei suoi giorni.
L'Introduzione alla sua Autobiografia, scritta dal suo grande amico, Mons. Javier Lauzurica, presenta un bellissimo ritratto del nostro Fondatore: “Il fondo del suo essere, la pace; il suo abito l'umiltà. La sua vita era lo scorrere tranquillo di un fiume, senza ripidi pendii o straripamenti che ne rompessero gli argini. Al suo passaggio fiorirono tutte le virtù: carità, povertà, umiltà, obbedienza, austerità, sacrificio... La bontà della sua bella anima si irradiava nel sorriso che illuminava il suo volto, un sorriso che nemmeno la morte poté cancellare. Possedeva, come pochi, il raro dono di una vita inalterabilmente serena, senza sbalzi né bagliori, silenziosa in superficie ma pura e profondamente spirituale ..."